giovedì 29 marzo 2012

Vedrai, vedrai/ vedrai che cambierà...




Una donna ogni due giorni viene uccisa, malmenata, spregiata. Non ho mai scritto di questo argomento. Mi sono cullata nell’idea ingannevole che le cose potessero cambiare, anzi che fossero cambiate. La libertà riconosciuta in modo evidente agli individui non ha condotto a un mutamento antropologico reale nelle relazioni maschio femmina.
Mi sono illusa per tutti questi anni che le donne, più libere, più forti e sicure di sé, avessero imparato almeno a  difendersi. Nulla di tutto ciò è accaduto, ma non mi rassegno. Possibile che il maschio senta ancora prepotente l’impulso omicida? Non sarebbe più facile dire semplicemente addio? Evidentemente no.
Le donne qualcosa hanno imparato, gli uomini non hanno ancora appreso l’arte della libertà. Hanno appreso invece  il timore della libertà, quella delle donne di rifiutarli quando l’amore declina o quando la loro storica capacità di sopportazione giunge al limite estremo: ti lascio.
Una società (maschilista) malata di eccessivo accudimento, questo siamo. Penso ai bambini colmati di mille inutili attenzioni, ossessivamente deportati a corsi di ogni genere (l’inglese da una madrelingua, il calcio da un allenatore riconosciuto, il tennis per i più fighetti, il ballo per le bambine, anche per quelle deliziose pagnottelle che non si sollevano sulle punte manco col paranco), con i genitori, più spesso le mamme, ridotti a tassinari. Nemmeno un istante libero da compiti, da adempimenti irrinunciabili, da vincoli sociali.
 “Ci vanno tutti”.
Lo sport fa bene, l’inglese è ineludibile, la danza o la chitarra o il piano e similari guadagnano adepti riluttanti e stufi. Poveri bambini. Senza nemmeno il tempo di annoiarsi, senza  un minuto per elaborare in solitudine il senso delle proprie o altrui azioni. Per imparare che anche la noia o l’inattività sono momenti vitali per la crescita.
Ne risentono di più i maschi. Ne sono convinta. E quando viene tolto loro il giocattolo affondano il colpo.
Mi si obbietterà che non tutti gli uomini sono violenti e femminicidi. Ma io continuo a vedere la coppia maschio femmina per mano, ma rivolti in direzioni diverse. Ci sono alcuni che si lasciano trattenere, anche se con una certa riluttanza, ma i molti lasciano la mano della compagna verso l’evoluzione e camminano in direzione contraria: la donna marcia faticosamente, e talvolta nonostante alcune donne, verso un orizzonte nuovo per entrambi, l’uomo verso la caverna dei primordi  da cui non s’è mai allontanato del  tutto.

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