domenica 22 aprile 2012

Non ci avrete mai

Sia la nostra forza
A scandire il ritmo
dei giorni
arcobaleno immortale
Stupore degli occhi
Ad ogni sua  apparizione.

domenica 15 aprile 2012

Senilità

Depressione senile, ti dici.
Può darsi.
L’anima cede muta
All’inesorabile scorrere del tempo
Alle malattie che stringono l’assedio
Alla memoria che comincia a tradire
Al corpo che arrugginisce e non rugge
Nonostante i richiami
Del desiderio,
Del cervello ancora
In allerta.
L’anima cede per prima
Inviluppata
Crisalide senza futuro
Nella spessa nube di ricordi e rimpianti
Sprofondando nel baratro muto
Che si apre fra te e il mondo
Si recide crudelmente
Lo scambio
Le spalle altrui
Scrollano di fastidio.
Il  groviglio di emozioni
È di inciampo
Alla rettilinea corsa degli altri.
Sei solo un vecchio
Anche in primavera.
A te non è dato rifiorire e tornare a vivere
Dall’invernale ferale letargo.

È l’anima che cede per prima.

mercoledì 11 aprile 2012

Via dalla pazza folla






Sì, sono a casa. Ho sempre odiato la Pasquetta. Odio i diminutivi, i vezzeggiativi. Preferisco le parole che sanno di roccia, di ferro, parole sostanziose che non sappiano di uova annacquate.
 La mia casa poggia direttamente sulla roccia, in cima a una collina sovrastante una piccola città. Quassù, indipendentemente dalla stagione o dalla festività, il rumore del mondo giunge attutito. Dal lato sinistro della mia casa si intravede giù in lontananza un nastro grigio: l’autostrada. La fila della macchine altro non è che una striscia muta e semovente, dai colori sbiaditi nell'aria mossa dal vento.
Cucio strisce di piccoli pon pon: una tendina nuova per la mia cucina. Tenue, esile diaframma fra me e il resto. Tra me e la Pasquetta.